A Nasti era venuta una voglia tremenda di avere anche lei un angelo custode. Che fosse piccolo e paffuto oppure alto ed esile non importava. Ma la signora Berger le aveva spiegato che non bastava entrare semplicemente in un negozio e comprarsi un ciondolo. «Bisogna crederci!» aveva detto.
«Io ci credo!» aveva obiettato Nasti. Ma la signora Berger aveva spiegato che non si può credere soltanto agli angeli custodi. Se l’angelo custode deve funzionare per davvero, allora bisogna credere a tutto quello che ha a che fare con la religione. Bisogna essere una persona devota e credente. Una che va tutte le domeniche a messa, si va a confessare e fa la comunione e conduce in generale una vita cristiana. «Ma voi siete atei!» aveva concluso la signora Berger. «Non avete nessuna religione!» Poi notando quanto Nasti fosse diventata di colpo triste, aveva aggiunto in tono consolatorio: «Ma credo che non importi. Puoi comunque credere agli angeli custodi. Vedrai che ti aiuteranno.»
Nasti si era accorta che voleva essere soltanto una consolazione. Non è mica scema, si rende subito conto se le persone sono sincere.
Nasti è una ragazzina piena di paure, a differenza della sua migliore amica Tina che invece si mostra sempre coraggiosa. Pensa che forse un angelo custode potrebbe proteggerla, ma tutti la prendono in giro per questa sua idea. Un giorno però riceve un aiuto inaspettato nientedimeno che da un fantasma! Un fantasma “proletario”, molto simpatico e anche un po’ buffo che si chiama Rosa Riedl.
Rosa è stata la portinaia del palazzo di fronte negli anni della dittatura nazista ed è morta nel tentativo di correre in aiuto di un orologiaio ebreo. Da allora si è trasformata in un fantasma che va in soccorso dei più deboli… La sua presenza sarà di gran conforto per Nasti, ma creerà non poco scompiglio in famiglia!
Un classico di Christine Nöstlinger, maestra nel dosare umorismo, tenerezza, impegno e spirito irriverente.
Chi scrive per i bambini ha la possibilità di far loro scoprire come sia possibile battersi per un mondo
più giusto, più umano, più bello.
– Christine Nöstlinger