“I nostri tempi hanno perso la vocazione all’eroismo, il senso tragico e comico della vita, che non è altro che una farsa romantica dalle conseguenze obbligate. Si sono perduti gli uomini e le donne che hanno vissuto con la necessità che non ci fosse nessuna distanza, nessuna, neanche minima, fra le parole e le azioni; esseri umani che hanno fatto sì che ogni parola venisse firmata con il suo gesto corrispondente.”
Quando una tempesta tropicale si abbatte sul Golfo del Messico, Lucio Doria capisce che è giunta l’ora di raccontare la storia del suo tradimento. Non è nato a Veracruz ma vi è giunto ottant’anni prima, all’alba del nuovo secolo. Sbarcato dal piroscafo San Gottardo insieme a un gruppo di esuli italiani – tipografi, illusionisti, filosofi e sognatori – ha fondato nel Nuovo Mondo una comune libertaria. Qui ha trovato una casa, una famiglia e ha conosciuto l’amore. Ma l’avidità del governatore ha cancella- to il sogno con la forza e l’inganno costringendo gli italiani a una fuga disperata nei convulsi anni che precedono la rivoluzione. Poi il secolo ha seguito il suo corso, e a quella messicana sono succedute altre rivoluzioni e altri sogni egualitari. Adesso, mentre i lampi squarciano il cielo dei tropici, Lucio Doria, conosciuto anche come il Diavolo, si rende conto che il finale della sua storia può essere raccontato solo tornando lì dove tutto è iniziato, a Napoli: qui, dopo una vita d’inganni, potrà ricevere il perdono che merita. O forse no. Forse sarà il principio di un nuovo viaggio.