“So anche che solo la follia osa rappresentarsi quei limiti del pensiero che spesso il senno, proprio per continuare a rimanere senno, preferisce ignorare, e questo rende i matti distanti, ostinati, irrecuperabili.”
Pichón Garay riceve un misterioso floppy disk che contiene il diario del dottor Real, un giovane medico del XIX secolo allievo di un illuminato psichiatra austriaco. Nel suo diario Real racconta un epico viaggio attraverso la pampa argentina per accompagnare i primi pazienti di un sanatorio all’avanguardia dove i malati di mente possono vivere in libertà e sono assistiti con rispetto e attenzione. La carovana è composta da 36 persone: cinque pazzi – Prudencio Parra, un introverso catatonico con i pugni sempre serrati; Teresita, una suora in preda a un raptus mistico e uno smodato appetito sessuale; Troncoso, un iperattivo insonne; Juan Verde che ripete sempre le stesse tre parole e suo fratello Verdecito – scortati da un nutrito seguito di soldati, guide e prostitute. Durante il viaggio, oltre a prendersi cura dei pazienti, Real dovrà affrontare un’improvvisa inondazione, un rogo che scuote la pianura e una tribù d’indios sanguinari. Le nuvole è un’appassionante metafora sull’esilio e una riflessione sulla follia e sul binomio realtà e finzione.
Saer sembra aver letto tutte le letterature, ascoltato tutte le musiche, dibattuto con tutti i filosofi. - Le Monde