“Quella creatura lo annoiava come la propria coscienza”
Una donna si china sul parapetto di un transatlantico in navigazione sull’oceano per riprendere una spilla e cade in mare. Mentre vede la poppa della nave allontanarsi fa una promessa a Santa Rita, l’avvocata dell’impossibile: se si salva scriverà un libro e lo terminerà prima del suo compleanno. Luoghi e personaggi sfilano davanti agli occhi della naufraga componendo un dizionario dei ricordi a volte vergognosi e umilianti mentre il mare, tutto intorno, mostra la sua forza minacciosa. A poco a poco l’immaginazione s’impadronisce dei ricordi e li affranca dalla schiavitù del reale: la lotta per la sopravvivenza ammette il ricorso a ogni stratagemma narrativo, a ogni invenzione di cui solo lo stile sicuro e sempre ispirato di Silvina Ocampo è capace.
Un’argentina geniale e affascinante. Che piacque a tutti i grandi, da Borges a Calvino. - Elle