«Non lasciate che la vostra determinazione venga mai meno. Non fatevi fuorviare da altri discorsi. Non stateli a sentire quando vi diranno che l’Uomo e gli animali hanno interessi in comune, che la prosperità dell’uno significa la prosperità degli altri. Sono tutte bugie. L’Uomo non fa gli interessi di nessun’altra creatura se non i propri. Perciò tra noi animali deve sempre vigere una perfetta unità, una perfetta solidarietà nella lotta. Tutti gli uomini sono nemici. Tutti gli animali sono compagni.»
Stanchi dei soprusi degli uomini gli animali di una fattoria, sfruttati e maltrattati, cacciano il padrone e gettano le basi di una nuova società. Spinti dall’idealismo e da slogan ben congegnati, vogliono creare un paradiso di progresso, giustizia e uguaglianza. Questo il palcoscenico su cui si svolge una delle più suggestive allegorie mai scritte, il racconto di come una rivolta contro la tirannia possa trasformarsi in una nuova forma di dispotismo e sfruttamento.
Un capolavoro del novecento, una satira
attuale su una società di oppressi
che s’incammina verso il totalitarismo.
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