“L’unica volta che Lupo era andato al cinema aveva visto un film dove compariva un altro uomo così: forte, maestoso, con il potere sulle cose del mondo. Era un re, e attorno a lui tutto acquisiva un senso. Gli uomini lottavano per lui, le donne partorivano per lui; lui proteggeva ed elargiva doni, e ciascuno, nel regno, aveva grazie a lui un posto preciso. Ma quelli che accompagnavano questo Re non erano semplici vassalli. Erano la Corte.”
Lupo ha la capacità di trasformare in musica ciò che vede e per questo lo chiamano l’Artista. La sua strada s’incrocia un giorno con quella del Re, potente boss del narcotraffico, ed entra a far parte della sua corte. Ma essere un cortigiano ha il suo prezzo: scrivere canzoni per il mondo in cui vive, comporre narcocorridos per cantare le gesta del suo Re. E proprio stando alla corte, Lupo scopre la corruzione e gli orrori che si celano dietro i potenti e matura in sé un profondo desiderio di libertà e indipendenza. La ballata del re di denari, è uno degli esordi letterari più dirompenti degli ultimi anni. Utilizzando lo stile caratteristico e affascinante della favola, Yuri Herrera mette a nudo i meccanismi che ordinano il mondo dei narcos e ci regala una tragedia shakespeariana ambientata in Messico.
Un’acuta riflessione sul ruolo dell’arte in una società capitalista retta dai valori del narcotraffico. - El Pais