“Si verifica un fenomeno strano quando trascorri troppo tempo lontano da casa. L’idea di che cosa sia una casa – una città, un paese – comincia a sbiadire come una fotografia a colori lasciata per troppo tempo al sole. Ma non riesci a trovare subito un’altra foto con cui sostituirla. Dopo che trascorri troppo tempo lontano da casa, i due insiemi si intersecano, come in quei disegni che si fanno a scuola. Appartieni a entrambi, ma non appartieni del tutto a nessuno dei due.”
A dodici anni, Vanja perde la madre ed è costretta a lasciare Rio de Janeiro per trasferirsi a Denver, in Colorado, a casa di Fernando, l’ex marito della madre. Lì la bambina brasiliana scopre per la prima volta la neve, il freddo intenso, il gracchiare desolato dei corvi e le strade larghe senza ombra, diventando una latina. Grazie a Fernando, però, Vanja ricostruisce anche il passato della madre e il dramma della dittatura militare che, in un modo o nell’altro, con i suoi orrori, ha segnato la vita di un’intera generazione di brasiliani. Insieme a Fernando e a Carlos, un piccolo amico salvadoregno, Vanja attraversa gli Stati Uniti alla ricerca del padre biologico e delle proprie radici, finendo con il rimpossessarsi della sua storia nel momento stesso in cui questa smetterà per lei di avere importanza.
Adriana Lisboa è una grande promessa di oggi, anzi un’autrice che domani leggeremo ancora. - José Saramago