
“Come questa città, la mia pena non brucerà mai. Sopravvive alle botte, ai morti, all’amore.”
Thetford Mines, 1986. Una città forgiata dall’industria dell’amianto, dove la polvere si deposita ovunque, persino nei destini di chi ci vive.
Steve Dubois ha nove anni, un’indole timida e una passione per i libri e la musica. Suo padre, severo e autoritario, vuole farne un uomo a sua immagine, forte, virile, insensibile. Sua madre trascorre gran parte delle giornate a letto, in preda a mal di testa inspiegabili e suo fratello maggiore, Daniel, è tutto ciò che Steve non è: indipendente, sicuro di sé, adorato dal padre.
Poi arriva Poulin, un ragazzino di dieci anni pieno di vita e immaginazione, e tutto cambia. Insieme esplorano i boschi in sella alle loro bmx, costruiscono capanne sugli alberi e collezionano ritagli di giornale per il loro inquietante “album delle catastrofi”, un quaderno pieno di disastri e tragedie. E il 1986 di catastrofi ne ha molte da offrire: lo Space Shuttle Challenger esplode in diretta mondiale e Chernobyl avvelena l’aria. Sarà però un evento molto più vicino a segnare per sempre la vita di Steve, costringendolo a confrontarsi con il lato più oscuro dell’infanzia.
Un romanzo intenso e struggente che cattura la fragilità della giovinezza e racconta l’amicizia come unico rifugio, la paura come ombra incombente e il momento in cui l’innocenza si spezza per cedere il passo all’età adulta.
Un gioiello. – Libération