Cinque curiosità su “Linea nigra”

Cinque curiosità su Linea nigra di Jazmina Barrera

 

1. La linea nigra del titolo si riferisce a una linea verticale che appare a volte sulla pancia delle donne in gravidanza.

 

2. In Linea nigra torna il tema – caro all’autrice – del collezionismo, che si delinea qui come una sorta di raccolta di riferimenti ad artiste e scrittrici che hanno lavorato sul tema della gravidanza, del parto e dell’allattamento.

 

3. Il libro nasce come un diario della gravidanza e dei suoi aspetti più oscuri: “la gravidanza non si è rivelata affatto come me l’ero immaginata, come mi era stata dipinta. Era una circostanza inquietante, sorprendente e terrificante, e avevo bisogno di scrivere per cercare di capire”, ha detto l’autrice.

 

4. In Linea nigra ricorre la storia di Luz Jiménez e Tina Modotti, un’immagine che, come ha raccontato Barrera, è entrata per caso nella narrazione, una sera in cui faceva ricerche al cellulare mentre allattava suo figlio.

 

5. Come Quaderno dei fari, anche Linea nigra è un libro ibrido che non è possibile ingabbiare in un solo genere. “I generi non esistono mai in forma pura” – ha detto l’autrice in un’intervista – “ci sono, piuttosto, strumenti letterari (narrazione, riflessione, argomentazione, sonorità) che servono a diverse esigenze estetiche, mescolati e utilizzati in misura maggiore o minore”.

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